Come funziona davvero l’algoritmo di Instagram nel 2025
In questa guida trovi in unico posto tutte le novità dell'algoritmo di Instagram dal 2024 ad oggi, come funziona, i fattori più importanti e consigli per aumentare la copertura dei tuoi contenuti.
A partire da giugno 2024, Instagram ha introdotto un significativo aggiornamento del suo algoritmo. Stando alle dichiarazioni di Meta, questo cambiamento è stato necessario per dare maggiore visibilità ai piccoli creator e premiare i contenuti originali, migliorando l’esperienza sia per chi li crea sia per chi li consuma. Ma questa non è stata l’unica novità. Nel 2025 il peso delle singole interazioni, che determina la copertura dei tuoi contenuti, è cambiato.
Passiamo subito al sodo.
Come funzionava il vecchio algoritmo di Instagram?
L’algoritmo che abbiamo conosciuto per tanti anni funzionava in questo modo.
Quando un profilo creava un contenuto, questo veniva mostrato prima ad alcuni dei suoi follower. Se questi interagivano con il contenuto, c’era la possibilità – la certezza mai – che in seguito venisse mostrato a persone che non seguivano l’account.
Questo meccanismo, di fatto, premiava i profili con molti follower a discapito di quelli più piccoli. I contenuti di un creator o un brand venivano mostrati quasi sempre allo stesso gruppo ristretto di follower, limitando la sua possibilità di farsi conoscere da nuove persone e dunque di crescere.
Il lato positivo di tutto questo? Paradossalmente era proprio questo meccanismo che a rendere Instagram il social perfetto per creare e coltivare una community. Infatti il vecchio algoritmo garantiva ai propri utenti una soglia minima di copertura, che secondo uno studio di Not Just Analytics, si attestava tra il 20% e il 25% dei propri follower – per profili cresciuti organicamente.
Insomma, crescere prima del 2024 non era più difficile, piuttosto è più corretto affermare che non fosse un risultato accessibile a chiunque. Perché non solo richiedeva costanza, ma anche una certa dose di abilità nel sapersi destreggiare tra competenze comunicative e di gestione della community. La viralità non era alla portata di tutti.
L’algoritmo di Instagram, oggi
Il nuovo algoritmo di Instagram, invece, mostra sin da subito ogni post a un gruppo di persone composto da follower e da non follower che potrebbero essere interessati al contenuto. Se questo gruppo interagisce positivamente con il post, allora verrà mostrato a un pubblico più ampio. E così via.
In questo modo chiunque, anche i profili con meno follower, ha sempre la possibilità di ampliare la propria audience e farsi conoscere da persone nuove.
Dunque possiamo dire che il focus si sposta dal numero di follower, a favore della qualità e dell’originalità dei contenuti pubblicati. Ma… approfondiremo questa tematica a fine articolo.
Piuttosto, a febbraio 2025 Adam Mosseri è tornato a spiegare nel dettaglio come Instagram decide a chi mostrare i tuoi contenuti. E questa volta, abbiamo dati interessanti da considerare nella nostra strategia.
Le 3 metriche chiave
🧠 In sostanza, Instagram oggi valuta ogni post in base a tre metriche principali:
Watch time: il KPI più importante. Quanto più le persone si fermano sul tuo contenuto, tanto più aumentano le opportunità che venga consigliato – che sia reel, carosello o immagine singola poco conta!
Like per copertura*: se il contenuto ottiene tanti like in rapporto a quante persone uniche lo vedono, verrà mostrato ad altri. E il motivo è piuttosto chiaro, no?
Condivisioni per copertura: più viene condiviso da chi lo vede, più ha possibilità di diffondersi. Ed è uno dei motivi per cui abbiamo introdotto su Not Just Analytics una metrica chiave per misurare l’impatto dei tuoi contenuti: l’indice di condivisibilità.
*Nota: da una ricerca di Not Just Analytics abbiamo riscontrato che le interazioni coinvolte nel calcolo di questo KPI non si limitano ai soli like, ma comprendono anche il numero di commenti e salvataggi. Abbiamo dunque deciso di aggiungere questo parametro per ogni contenuto, direttamente all’interno della nostra piattaforma, sotto il nome di “Reach E.R.”
E aspetta… anche il tuo pubblico non è più uno soltanto
Lo tsunami delle confessioni di Adam Mosseri non finisce qui di certo.
Oltre ad aver spettegolato sulle 3 metriche appena viste, poche settimane dopo ha confessato che la copertura su Instagram non è soltanto una. O meglio, Instagram ora distingue tra due tipi di pubblico, e le metriche hanno ruoli differenti nel definire chi vedrà il tuo contenuto tra i tuoi follower e chi non ti segue.
Follia o segreto di pulcinella, eh?!
Fatto sta che il termine audience è diventato obsoleto, oggi si parla di:
Connected Reach → i tuoi follower
Unconnected Reach → chi (ancora) non ti segue
E il peso delle interazioni è determinante. La priorità più importante di tutte è che le persone si fermino a guardare il tuo post, perché il watch time è un fattore chiave per entrambe le coperture (reach). Quindi, parola d’ordine: intrattenere le persone e fare in modo che rimangano sul contenuto.
Dopo di che, se il post è in grado di generare tanti like, ha più probabilità di essere mostrato principalmente a chi già ti segue, la tua community. All’opposto, per crescere e spingere un post anche a chi non ti segue, quello di cui hai bisogno sono le condivisioni.
🏴☠️ Tradotto in parole povere:
Vuoi raggiungere nuovi utenti? All-in sulle condivisioni
Vuoi parlare con la community? Falli spolliciare
Ma soprattutto: devi catturare la loro attenzione tra lo scroll infinito!
Dichiarazione ufficiale di Adam Mosseri
Adam Mosseri, deus ex-machina di Instagram, ha spiegato nel dettaglio il motivo che li ha spinti a modificare l’algoritmo.
Queste le sue parole nel 2024: “Quello che stiamo cercando di fare ora è dare ad ogni contenuto su Instagram una possibilità di essere visto da persone che non ti seguono. Quindi, se sei un comico, ad esempio, e posti un nuovo reel, prima lo mostriamo ai tuoi follower, vediamo quanto va bene e poi forse lo mostriamo a persone che ancora non ti seguono. In quel caso, vogliamo che ogni reel abbia la possibilità di essere visto da persone interessate alla stand-up comedy o contenuti divertenti. In questo modo, possiamo aiutare i creator a raggiungere un pubblico più ampio di persone che non seguono il loro account. Questo è già nel ranking, ma stiamo cercando di migliorarlo con il tempo. Speriamo che gli effetti diventino più visibili ai tuoi follower.”
Pro e contro del nuovo algoritmo di Instagram
PRO
✅ Maggior visibilità per i piccoli creator: il nuovo algoritmo dovrebbe mostrare i post a un gruppo di persone composto sia da follower che da non follower, aumentando così le opportunità per i profili con meno seguito di raggiungere un pubblico nuovo, e dunque di crescere. Questo almeno in teoria, perché nella pratica le cose si stanno rivelando più complesse, e buona fetta dei creator non perdono occasione di lamentarsi del calo costante di copertura.
✅ Premio per l’originalità: Instagram dà sempre più il giusto valore ai contenuti originali, incentivando la creatività e l’autenticità nei contenuti. Per una volta, avere “pochi follower” non è più motivo di frustrazione!
✅ Aumento delle interazioni: di conseguenza i contenuti che meritano, dovrebbero avere realmente la possibilità di vedere le interazioni aumentare esponenzialmente. Ma questo abbiamo già capito che non sta accadendo come previsto per tutti gli account.
✅ Meno unfollow: poiché chi ti segue vede meno i tuoi contenuti, avrà anche meno possibilità di ricordarsi di smettere di seguirti. Bisogna sempre guardare il lato positivo!
✅ Viralità alla portata di tutti: poiché a comandare ora non è più il numero di follower, chiunque, anche un profilo appena aperto, ha tecnicamente la possibilità di vedere un proprio contenuto esplodere e raggiungere anche 1.000.000 di visualizzazioni.
CONTRO
❌ Diminuzione della visibilità verso il tuo pubblico: il nuovo algoritmo sta riducendo l’interazione all’interno della tua cerchia di follower, poiché i contenuti vengono mostrati anche a chi non segue il profilo.
❌ Difficoltà a creare una community solida: con la svolta verso principalmente chi non ti segue, brand e creator hanno minori occasioni di riuscire ad instaurare un rapporto con i nuovi follower. Ciò porta necessariamente a rapporti deboli ed effimeri. E se sommiamo il costante calo delle interazioni pubbliche, e lo spostamento delle interazioni verso chat private e DM – lo stiamo notando anche noi, nella nostra community NJL! – bisogna aguzzare l’ingegno per stuzzicare la community.
❌ Diminuzione delle vendite in organico: non avendo i mezzi per creare un rapporto di fiducia con le persone, anche gli acquisti che i follower portano in organico sta subendo un calo generale. E questo non soltanto per i brand che vogliono vendere i propri prodotti. La faccenda si fa dura anche per Influencer e creator che pubblicizzano i prodotti di altri, molto dura.
❌ Aumento della spesa in ADV: l’unico modo rimasto ai brand per poter continuare a generare vendite tramite Instagram come in passato, è necessariamente quello di passare tramite le sponsorizzate Meta.
❌ Aumento di ghost follower: chi ti segue ha meno possibilità di smettere di farlo. Da un lato, infatti, vediamo il numero dei follower salire, ma dall’altro dovremo anche considerare che si tratta di un numero “fittizio”. Perché? Facile, perché include anche un buon numero di persone che, se ne avessero avuto la possibilità, avrebbero smesso di seguire il nostro profilo da un bel pezzo.
❌ Disincentiva iniziare a seguire un profilo: “ma come, tutto l’articolo parla di come il nuovo algoritmo sia stato pensato per far crescere i profili più piccoli, e ora scrivete il contrario?” Esatto. In teoria è stato pensato con questa finalità. Ma la pratica è tutt’altra storia. Questo perché, paradossalmente, con il nuovo algoritmo se inizi a seguire un profilo che ti piace vedrai sempre meno i suoi contenuti nel tuo feed. Pensa che siamo arrivati addirittura a consigliare di non seguirci per non perdere per strada i contenuti di NJL!
L’identikit dell’Algoritmo prosegue
Il nuovo sistema di ranking dei post non è l’unica novità, Instagram ha introdotto altri aggiornamenti significativi:
Premio per i contenuti originali: Instagram spinge solo i contenuti originali e aggiungerà etichette ai repost che rimandano al creator originale. Nel caso in cui un profilo pubblichi frequentemente contenuti di altri, verrà penalizzato e i suoi post non saranno tra quelli consigliati.
Rimozione degli aggregatori (profili di repost) dai consigliati: gli account che ripubblicano frequentemente contenuti di altri utenti, senza modifiche significative, non saranno mostrati tra i contenuti suggeriti (come la sezione Esplora). Questi account potranno tornare ad essere consigliati solo dopo 30 giorni dall’ultima volta che hanno ripostato un contenuto.
Le keyword all’interno di un post: con l’arrivo della SEO, e i post indicizzabili che finiscono nella SERP di Google, utilizzare in modo pertinente le parole chiave nella caption non è utile soltanto per aiutare le persone a trovare il tuo contenuto e per aumentare di conseguenza la copertura. È essenziale per usare Instagram all’interno di una strategia digitale più ampia! Questo vale soprattutto con gli argomenti in trend. Se siamo in gamba ad intercettare la discussione giusta, le possibilità di ricevere un regalo di copertura dall’algoritmo salgono notevolmente.
Il commento di NJL
Con questo aggiornamento dell’algoritmo, Instagram cessa di essere il social che abbiamo sempre conosciuto, per diventare sempre più simile a TikTok.
Queste nuove logiche vanno a cancellare l’ultimo vero vantaggio competitivo di Instagram, ovvero la possibilità di creare una community e poterci interagire. Di fatto, proprio come per TikTok, l’ecosistema di Instagram andrà bene per chi lavora con l’obiettivo di farsi conoscere – la sempre chiamata in causa awareness –, ma non per chi invece vuole concretizzare. Sì, stiamo parlando proprio di vendere.
Anche l’influencer marketing sta perdendo efficacia, per lo stesso motivo. Se fino a ieri investendo 1.000€ ci si aspettava un ritorno economico diretto, adesso, spendendo la stessa cifra, ci si deve accontentare delle “views” e dei “like” prodotti dal contenuto. Fine.
Senza contare i cronici problemi del settore. Tra dati fake, interazioni pompate e scandali a ripetizione, è davvero difficile fidarsi dell’Influencer Marketing, giusto? Be’, noi una soluzione l’abbiamo trovata: è un media kit non modificabile che utilizza le API ufficiali dei social network per condividere i dati reali di un profilo Instagram, in modo sicuro e trasparente.
Ah, già: è gratis. 😏
Ma torniamo a noi.
Anche ascoltando i continui feedback che arrivano dalla community, la natura del nuovo algoritmo di Instagram si sta trasformando in un’arma a doppio taglio. Se all’inizio molti si sono sentiti gratificati, poiché, dopo anni di stallo, potevano odorare segnali di crescita, le cose si sono presto capovolte. La copertura a zero, e profili pieno zeppo di follower ma i cui post non saranno mostrati a nessuno.
Proprio come è già avvenuto su TikTok.
La nostra conclusione è che forse era meglio parlare spesso a poche persone, ma buone, piuttosto che a molte, ma per un post solo.
Best practice per sopravvivere nel 2025
🚨 Attenzione: aprire soltanto in caso di bisogno di sopravvivenza
Alla luce di questi dati, ecco 6 consigli strategici che ci sentiamo di passarti per migliorare davvero la copertura.
Gancio forte nei primi secondi (o nelle prime parole): un hook convincente – magari su un argomento che sta generando discussioni – è l’unico modo per catturare la fretta delle persone e dare benzina al watch time.
Contenuti lunghi solo se hanno davvero qualcosa da dire. Cioè dobbiamo banalizzare i nostri contenuti? Assolutamente no, perché semplificare non vuol dire togliere dignità al contenuto, e ti aiuta a parlare la stessa lingua di chi legge. In parole spicce: non allungare il brodo (se è superfluo).
Trend sì, ma con personalità: l’originalità continua a essere premiata e questo si applica anche ai post generati con l’intelligenza artificiale.
Audio in trend = maggiore visibilità… snì, solo se sono in linea col messaggio che intendi comunicare e se ci metti del tuo!
Aggiungi sempre un tuo tocco: nei meme, nei caroselli, ovunque.
Ascolta la community: è lei a dirti cosa funziona, in netto anticipo rispetto all’algoritmo. 😏
E, nel dubbio, ascolta NJL
Abbiamo già detto quali sono i tre fattori chiave che oggi influenzano la copertura, ma un ripassino male non fa.
Il watch time → quanto i tuoi contenuti tengono incollate le persone
I like → quanto engagement generano i tuoi contenuti
Le condivisioni → quanto sono virali i tuoi contenuti
A questi possiamo aggiungere almeno altri due aspetti importanti:
la musica in trend, che sappiamo essere utilissima anche se non essenziale;
un buon uso delle parole chiave nella caption. Dovrebbe aiutare le persone a trovare il tuo contenuto, far capire a Instagram a chi deve mostrare il post e, soprattutto, una caption ben scritta può completare la descrizione di un reel o tenere le persone lì a leggere molto più di quello che pensi!
Tutto bello, ma alla fine nel report che ci metto? Apri gli Insights e i dubbi non fanno che sommarsi: cosa guardare? Quali dati ti aiutano a capire se la direzione presa è quella giusta?
Ecco l’aiutino da casa che non sapevi di volere. Queste sono le metriche da aggiungere ai tuoi report.
⏱️ Per il watch time:
la visualizzazione nel corso del tempo
la percentuale di visualizzazione dopo i primi 3 secondi
il View Rate
❤️ Ok i like, ma sai cosa conta davvero quando si parla di scuoriciate?
il Reach E.R – questo è importante-importante perché tiene in considerazione soltanto il pubblico che raggiungi
l’immancabile Engagement rate
🔗 Per le condivisioni:
le Condivisioni per reach – cioè il numero di condivisioni sulla copertura del post
l’Indice di Condivisibilità che in NJL ti aiuta a misurare la viralità dei tuoi post
In questo modo dovresti avere tutti gli strumenti per mantenere la rotta e non affondare nel mare dell’algoritmo di Instagram…
Almeno fino al prossimo aggiornamento! 😏






